Abrogare il Decreto L. 178/2012 2012 privatizzazione C.R.I.


La C.R.I. è un Ente che svolge, sul territorio Nazionale, un delicato e strategico servizio pubblico tra i quali:
• servizio di assistenza socio sanitaria in favore di popolazioni Nazionali e Straniere in caso di calamità e nelle situazioni di emergenza in collaborazione con le Forze Armate e la Protezione Civile;
• l'assistenza in favore degli indigenti, immigrati e ai cittadini portatori di handicap;
• organizza il servizio di pronto soccorso e trasporto infermi;
• promuove e diffonde tra i giovanissimi, in collaborazione con le autorità scolastiche, i principi fondamentali Umanitari;
• è presente inoltre con il proprio personale, effettivo civile, militare e volontario, su tutti teatri operativi, nazionali ed esteri, adempiendo ai compiti attribuiti con leggi, regolamenti e norme Internazionali.

Per svolgere a pieno questi delicati compiti istituzionali è indispensabile che la C.R.I. debba rimanere Ente pubblico conservando ed ampliando deleghe specifiche nei campi di propria competenza in modo da potenziare il suo raggio di azione con onestà, professionalità e trasparenza.

Le logiche di contenimento dei costi e di riduzione della spesa pubblica sono necessari in momenti come questi, ma non si ottengono con la soppressione dell'attuale CRI e l'istituzione di una associazione privata che comunque sarà finanziata con fondi pubblici e sottratta agli attuali controlli ministeriali. In più è enorme il danno che sarà procurato proprio ai cittadini con maggiore bisogno, non solo ai malati, ma a tutte le persone delle fasce più deboli.

Insomma all’insegna della “spending review” si rischia di distruggere una delle poche organizzazioni che tutelano le persone più vulnerabili. La CRI è punto di riferimento per tutte le "disgrazie" naturali e non che purtroppo accadono nella nostra Nazione e all'Estero, ed ha meritato sempre stima e considerazione incondizionata. La privatizzazione è un progetto folle, che speravamo potesse avere almeno delle correzioni importanti, invece assistiamo al suo avanzare, nella totale indifferenza
delle Istituzioni e degli organi di stampa, malgrado tante autonome voci gridino al pericolo.

Naturalmente non dobbiamo dimenticare che a supporto delle attività dell'Ente siamo coadiuvati da un esercito di volontari che sono una risorsa insostituibile a disposizione di tutta l'umanità ma soprattutto insostituibili per l'aiuto che apportano a tutte le forze di Protezione Civile sempre pronti a scendere in campo con l'altruismo e la dedizione che li contradistinguono.

Con la privatizzazione dell'Ente e lo smantellamento del personale effettivo, che ha sempre garantito un supporto tecnico/logistico ai volontari, si creerebbe un inevitabile disorientamento degli stessi che si ritroveranno
catapultati nella nascente "Associazione privata" orfani dell'ausilio di quel personale assunto per garantire l'efficienza di tutto l'apparato di emergenza e socio Sanitario.

Grazie.