Karigador Istria fermiamo la concessione della Autorita Portuale Umago-Cittanova che permette scempio e degrado ambientale della baia

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Questa petizione è una iniziativa dei residenti di Karigador (Carigador) ed è nata dal desiderio di mantenere intatto il valore della natura , dell'ambiente e del litorale di Karigador , piccolo insediamento situato in una stupenda baia nel nord del Mare Adriatico - Comune di Verteneglio – Regione Istriana - Croazia. Si vuole la salvaguardia della area naturale della baia con le sue specie rare ora presenti a beneficio delle future generazioni.

Si vuole inoltre evidenziare l'esigenza di un comportamento più consapevole e responsabile delle Autorità e degli enti locali nei confronti di un' area dal valore inestimabile. Quando si prendono decisioni così importanti ed irreversibili: devono essere garantite tutte le tutele previste dalla legislazione Europea , Croata, Interregionale e Regionale.

E' universalmente noto che per qualsiasi progetto di opera, devono essere anticipatamente svolte analisi per la sostenibilità ambientale e naturale, per la conservazione paesaggistica tipica e del litorale istriano, per la sostenibilità economica e sociale. Le analisi non possono essere eseguite direttamente dai concessionari ma da enti indipendenti al di sopra delle parti.

Nessuno di questi studi propedeutici è stato effettuato e nessuna garanzia è stata richiesta all'invenstitore per dichiarazioni della stessa Autorità Portuale mentre sono già stati effettuati carotaggi al suolo marino durante il divieto di esecuzione di qualsiasi lavoro edile o marino previsto in stagione estiva: questi fatti evidenziano che è nulla la attenzione ed il rispetto della esistente situazione da parte delle Autorità mentre tutte le tutele devono tenere conto degli interessi della comunità locale e del contesto territoriale misurando le reali ricadute positive e negative. Altresì deve essere garantito che la eventuale realizzazione delle opere previste venga effettivamente portata a termine chiedendo all'investitore, sopratutto quando non è dotato di solide basi finaziarie e di comprovata storia per aver già realizzato positivamente opere portuali , di rilasciare le più ampie garanzie reali o fidejussorie a tutela completa di eventuali risarcimenti derivanti da danni irreversibili procurati all'ambiente ed alle abitazioni esistenti.

La sostenibilità economica dovrà altresì scrupolosamente dimostrare che non si ripeteranno in questa opera le situazioni economiche negative che stanno interessando da anni altre marine di dimensioni comparabili a quella prevista a Karigador e vicine solo 3 o 4 miglia marine.

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Nella stessa baia, a sud di Karigador, è situato l'insediamento di Dajla nel Comune di Cittanova: recentemente anche quel litorale è stato oggetto di aggressione ambientale utilizzando il metodo della presentazione a sorpresa di un progetto di un porto senza precedenti comunicazioni, in una posizione distante solo 250mt dal piccolo molo di Karigador.

La vocazione turistica della zona e la sua natura incantevole sono stati descritti in tutte le pubblicazioni curate e diffuse da entrambe le amministrazioni Comunali e dalla Regione Istriana. Infatti, grazie a numerose e mirate pianificazioni comunali e del comprensorio, Karigador e Dajla si sono conquistati proprie funzionalità residenziali di rilievo con richiamo turistico di assoluto successo e con innegabili benefici per le casse comunali: tutto ciò senza alcun impatto ambientale e paesaggistico da almeno 50 anni.

Dunque, perchè consumare ora e così questo bellissimo litorale storico ed il suo eco-sistema incontaminato in una zona del Mare Adriatico ove il modello turistico basato sulla classica marina è esaurito da decenni?

Le risposte le sanno bene sia le Autorità sia gli investitori: sono state usate le parole 'pubblico traffico locale del porto' proprio per deviare la attenzione dei cittadini ed osservatori al fine di ottenere così un tacito consenso a consumare pretestuosamente, inutilmente ed a costo zero per gli investitori, il suolo marino e la costa mediante espansione artificiale del litorale dentro il mare, cioè a completo danno del mare!.

Un importante aspetto che è passato inosservato e che ha gravemente fuorviato tutti coloro che pensano che progetti di queste dimensioni e tipo porteranno benefici economici ed incremento al valore degli edifici esistenti, riguarda la questione dei parcheggi da riservare alle auto degli utenti che sono necessari al funzionamento di qualsiasi marina o porto : non vi sono, in tutto l'insediamento di Karigador e del vicino Dajla, spazi adeguati a consentirne la realizzazione nemmeno per una piccolissima quantità.

Nel recente passato, grazie alla poca attenzione delle Autorità locali verso la località di mare, vi è già stata una brutale cementificazione di parte delle orme fossili dei dinosauri che furono faticosamente rinvenute da studi congiunti di esperti Croati ed Italiani a Karigador: ora, per lo stesso miope atteggiamento, si permetterà il sacrificio irreversibile delle specie viventi nel mare o delle specie volatili che trovano rifugio nella baia e di deturpare lo splendido e storico litorale istriano che il mondo ci invidia.

Perchè non mettere a disposizione del turismo emergente – che è quello sempre più attratto dalle bellezze naturali e che fugge dalle opere di cemento di qualsiasi dimensione e tipo - un'area così bella con una regolamentazione seria per attività sostenibili, riqualificazioni minime ed a totale impatto ambientale zero?

La presente petizione on-line prosegue l'azione della petizione cartacea iniziata il 03/06/2017 la quale contiene già oltre 1000 firme autografe al 01/08/2017 che può essere ancora sottoscritta anche direttamente recandosi a Karigador presso la Associazione 'il mio bel Karigador' promotore della iniziativa e soggetto giuridico che sta già agendo tramite potenti studi Legali Croati e di altri Stati operanti a livello Europeo e continuerà ad agire su ogni fronte per la tutela di tutti i diritti lesi dalle opere previste nella baia di Karigdor e Dajla.

Le copie rilegate della petizione con firme autografe raccolte sono già state consegnate alle Autorità.

Sottoscrivendo questa la petizione si chiede che sia annullata la concessione della Autorità Portuale di UMAGO-CITTANOVA emessa ad inizio maggio 2017 ed l'inerente 'progetto-idea' elaborato a Fiume sulla base del quale un investitore ha presentato la realizzazione di una grande estensione del molo esistente a Karigador (da 70 mt attuali a 335 mt!) e la costruzione di una grande marina, denominata 'porto' per 400 (poi 200) barche. La occupazione di mare è di 46665 m2 con relativi servizi di sollevamento (40Ton!) e di rimessaggio di yacth a ridosso di abitazioni esistenti sino dal 1904. Viene dichiarato un abbassamento di 3-4 mt del suolo marino attuale mediante azione di cariche di esplosivo o di escavazione che distruggerà ogni specie rara vivente ora esistente dentro il mare e nelle aree costiere della baia. E' prevista anche la realizzazione di nuovo terrapieno di 7850 m2 da erigere a ridosso del litorale esistente e dentro il mare (!) sul quale costruire edifici di due piani per ristorante , servizi della marina , rimessaggio di barche.

Da notare che la attuale possibilità di balneazione sarà cancellata.

I recenti piani regolatori comunali non concedono nuove costruzioni entro 70 mt dalla linea di battigia: questa regola, che nella vicina Italia è di ben 300mt, deve valere anche 'dentro' il mare!

Con queste premesse è lecito pensare che il fine della Autorità Portuale e dell'investitore siano diversi da quelli presentati nel progetto.

Il piccolo molo esistente è stato sempre utilizzato per lo scarico del pesce dei pescatori residenti nonchè per le attività da diporto di minimo cabotaggio locale senza alcun turbamento del paesaggio e dell'ambiente.

E' evidente che un recente progetto di costruzione di una 'marina-porto' nel vicino insediamento di Dajla, appare essere la restante parte di un progetto unico molto ampio che evidenzia un tentativo di utlilizzo devastante della intera baia di Karigador-Dajla su entrambi i litorali con una vasta occupazione di mare, in una zona di carattere esclusivamente residenziale e turistico. Pare inoltre che la cementificazione prevista a Dajla andrebbe a distruggere definitivamente anche i resti preziosi e storici di un porto di origini romane e di una barca da trasporto romana (certificato dai conservatori) la cui ossatura in legno è ancora osservabile in quanto affiorante dal suolo marino.

Il testo della petizione on-line riportata integralmente gli argomenti contenuti nella petizione cartacea tradotta in varie lingue per la diffusione in sede Europea ed Internazionale.

Vi ricordiamo che se avete già firmato non dovete affatto sottoscrivere nuovamente la presente petizione on-line.

La sottoscrizione on-line può essere effettuata in modo sicuro e seriamente tutelato da solida privacy: i vostri dati e la vostra email saranno usati solo per la conferma della sottoscrizione nella vostra lingua e non seguirà nessuna pubblicità o promozione.

Se vorrete, i vostri dati non saranno resi visibili. Il vostro gradito commento che motiva la adesione sarà visibile.

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Nel ringraziarvi per la adesione, vi comunichiamo che è possibile sostenere economicamente la Associazione versando una piccola quota annuale come soci membri o una donazione come semplici simpatizzanti. Scriveteci.

Karigador, 31 agosto 2017

Associazione "Il Mio Bel Karigador"
Karigador
52466 Novigrad
E-mail karigador2017@gmail.com

03.06.2017
Petizione per l’annullamento del contratto di concessione stipulato il 2 maggio 2017 tra l’Autorità Portuale di Umago-Cittanova e il concessionario per il porto aperto al traffico pubblico di rilevanza locale Carigador a causa:

  • Dell’elaborato del progetto preliminare nr. 154516 da parte di Flum-Ing d.o.o. di Fiume sulla base del quale è stata ottenuta la concessione e il quale non è conforme al piano urbanistico di Carigador e al piano regolatore del Comune di Verteneglio

  • Della cementificazione della costa e del mare, della costruzione di un travel lift di 40 tonnellate e di una stazione di servizio per barche, della costruzione di edifici a due piani sulla zona cementificata di 7786m2 nella zona residenziale della località turistica e della costruzione di un molo di 335m

  • Del rumore, dell’inquinamento, della distruzione di organismi marini protetti, molluschi e lumache di mare protetti, volatili e reperti archeologici, sorgenti acquatiche marine, reperti di dinosauri

  • Dell’inesistenza di parcheggi per il porto previsto con 400 ormeggi

  • Del porticciolo in miniatura per la popolazione locale di soli 60m2

  • Della possibile violazione del sistema marino di Carigador e la riduzione del valore della zona residenziale di Carigador per l’aumento del profitto del concessionario a scopo privato e non pubblico

  • Della possibile arrecazione di danni a tutte le case di Carigador (crepature delle pareti, rottura di vetri, cedimento di terrazzi) provocati dalle cariche esplosive sul fondale marino per ottenere la profondità necessaria alla costruzione di un porto/marina con 400 ormeggi nel centro del villaggio

  • Dell’inizio dei lavori di trivellazione durante il periodo di divieto di lavori edili durante la stagione turistica iniziato il 1 giugno 2017 per la località di Carigador

  • Richiediamo il cambiamento del piano regolatore del Comune di Verteneglio per quanto riguarda la cementificazione del mare e della spiaggia di Carigador – l’annullamento del progetto a favore dei residenti di Carigador e dell’interesse pubblico

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