Nazionalizzazione RCA

PROPOSTA DI RIFORMA DEL SERVIZIO ASSICURATIVO Il peso fiscale ed i costi eccessivi che ricadono su determinati beni di consumo, rappresentano per l'economia domestica, un salasso non più governabile e gestibile da parte delle famiglie, tra questi è da evidenziare: • Il prezzo dei carburanti; • Il costo della assicurazione obbligatoria RCA; • La tassa di possesso dell'autoveicolo; Sia per il prezzo dei carburanti, sia per il costo della assicurazione, che della tassa di circolazione, è giunto il momento di pensare ad una statalizzazione, o semplicemente ad una semplificazione dei costi Il mercato libero e la privatizzazione ha reso iniquo questi strumenti tanto che sono diventati per pochi eletti, anche se si fa fatica ad abbandonare l'automobile, che tra l'altro non è incentivato nelle arre periferiche e depresse dove non esiste il trasporto pubblico. Per quanto concerne il primo punto: PREZZO DEI CARBURANTI, è bene sottolineare che esso è inferiore a quello praticato alla pompa, Ormai, in Italia, il costo del carburante per il cittadino ha raggiunto livelli inaccettabili. Secondo i dati Istat, nel 2005, le famiglie italiane avrebbero speso mediamente 1800 euro per l'utilizzo dell'automobile. La voce più rilevante è, ovviamente, quella relativa ai carburanti (fonte: Corriere della Sera). Essendo dati risalenti a otto anni fa, è ovvio che la spesa media in carburante possa essere, verosimilmente, aumentata di pari passo con l'aumento del costo del carburante stesso. Sempre secondo le rilevazioni dell'Istat, nel 2004, le famiglie italiane percepivano mediamente un reddito netto di 2340 euro mensili (questo dato, poi l'istat deve specificare come è stato calcolato e se nel conteggio sono compresi anche i cittadini monoreddito, pensionati, disoccupati e tutte le categorie a rischio povertà)), mentre, per una famiglia su due, il reddito risultava essere minore di 1863 euro, senza considerare le famiglie monoreddito, magari numerose e i pensionati . E' ovvio che, in questo contesto, i 150 euro spesi mensilmente per l'utilizzo dell'automobile costituiscono una cifra notevole per le famiglie. Alla data (settembre 2008) le imposte sulla benzina costituivano un rilevante 55,95% del prezzo alla pompa, mentre il rimante 44,05% è formato dal costo del prodotto e dai margini di profitto (prezzo industriale). Le imposte sulla benzina sono costituite dall'IVA (al 21% e da luglio 2013 al 22%) ) e dalle accise. Quest'ultima imposta, l'accisa, nacque sotto il Fascismo allo scopo di coprire i costi dovuti alla guerra di Etiopia, ma, nel tempo ne vennero aggiunte molte altre. Ecco una lista di accise che sono davvero assurde dover pagare ancora oggi: • 1.90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935; • 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; • 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963; • 10 lire per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966; • 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968, • 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976, • 75 lire per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980, • 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983, • 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996, • 39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. • Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073 Euro) • 0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92 • 0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011 • 0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti. Il tutto comporta circa 500 lire di tasse assurde, ovvero 25 e/o 27 centesimi di euro, per ogni litro di carburante che acquistiamo. MA non finisce qui: perché come spesso accade in Italia - abbiamo una tassa sulla tassa. Su questi 25/27 centesimi di euro infatti, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l'Iva del 21%. Indubbiamente, lo scopo delle accise rimane nobile, purtroppo, però, come molto spesso accade in Italia, ciò che nasce come provvisorio finisce col diventare tacitamente definitivo In questo caso.. tutto a danno dei cittadini...indiscriminatamente.. A mio parere, e credo di interpretare il pensiero di milioni di Italiani, queste accise sui carburanti sono una tassa eccessiva, iniqua e senza senso, che colpisce ogni giorno in modo indiscriminato tutti i cittadini senza distinzione di reddito, poiché lo Stato di queste accise, ne ha fatto una entrata ordinaria, sarebbe opportuno che rinunciasse a quelle più obsolete e a quelle meno nobili, in luogo introducesse , la vera unica accise che andrebbe a coprire i costi della attuale tassa di possesso del veicolo, sollevando gli automobilisti della odiosa tassa di circolazione , che le regioni ritoccano in base ai propri bisogni, e all'introduzione di un addizionale per la RCA, come vedremo più avanti. Inoltre, credo che il prezzo dei carburanti debba essere fissato dallo Stato e non dalle compagnie e contenuto entro certi parametri, il cui costo delle eventuali crisi energetiche non debba colpire in modo alquanto gravoso sui cittadini e sulla economia domestica. Un'altra spesa illogica ( per le famiglie e per gli automobilisti), è rappresentata dalla polizza assicurativa obbligatoria per la responsabilità civile degli automobilisti. "RCA". se pur professori , e tecnici addetti ai lavori, hanno elaborato una serie di strumenti atti a contenerne il prezzo Praticamente è il costo più esagerato, rappresentato nella economia domestica. Da qui la necessità di studiare una riforma di questo sistema, con l'abolizione della Casta Assicurativa di Banchieri e Speculatori, tanto da elaborare un meccanismo equo e considerevolmente efficace, anche contro quegli automobilisti disonesti che grazie anche alla collusione di periti, si prestano ad un facile guadagno, ai danni delle attuali compagnie, ma soprattutto ai danni degli automobilisti onesti e responsabili. La proposte di riforma in breve: • • creare delle agenzie territoriali che fanno capo al Ministero dei Trasporti , per il tramite delle Motorizzazioni provinciali, con l'accorpamento del PRA - pubblico registro automobilistico. • predisporre un prezzo unico nazionale di base, a cui tutti i proprietari dei veicoli (indipendentemente se conducente maschio o femmina che sia), abbiano l'obbligo di dover pagare, come contributo nazionale di responsabilità civile verso terzi, • Stabilire una quota relativa all'effettivo utilizzo del mezzo calcolato sul consumo • Di conseguenza -- Il prezzo unico nazionale sarà composto da un coefficiente univoco relativo al valore di mercato del veicolo da assicurare, e da un costo fisso predefinito • . Immaginiamo quindi un coefficiente pari all'1% quale valore prezzo di mercato del mezzo da assicurare e del costo fisso predefinito pari ad euro 300,00. • prendiamo in considerazione 2 ipotesi: 1. valore di mercato mezzo da assicurare euro 2500 , corrispondente quindi ad euro 25+quota fissa 300= polizza nazionale 325euro 2. valore di mercato mezzo da assicurare euro 25000, corrispondente quindi ad euro 250+quota fissa 300= polizza nazionale 550euro. • Per quanto concerne il costo relativo all'effettivo utilizzo del mezzo, pensiamo ad una addizionale sull'accisa sul prezzo dei carburanti. In sostituzione di quelle obsolete di cui lo Stato debba rinunciare. • L'introito relativo al gettito di questa accise, andrà a capitalizzarsi contestualmente alle quote di cui sopra. • Il gestore della sommatoria di queste quote sarà il Ministero dei Trasporti. • SINISTRI: il cittadino che provoca sinistri se pur di lieve entità, dovrà darne comunicazione all'ufficio sinistri della motorizzazione di sua competenza, la quale provvederà, attraverso delle proprie officine autorizzate, a riparare il danno al danneggiato e al danneggiante, quest'ultimo sarà oggetto di aumento del coefficiente del predetto prezzo di mercato del veicolo. • Per sinistri di grave entità fino alla premorienza, sarà compito dell'ufficio sinistri risarcire i danni, secondo delle tabelle predefinite ed univoche