NON GIOCARTI IL CUORE




DEFIBRILLATORE NELLE SCUOLE E NEGLI IMPIANTI SPORTIVI! SUBITO!!!
Succede spesso e ovunque. Sembrava dovesse accadere solo nei centri sportivi, sul quale i media avevano puntato i riflettori, ma non è così. E' di nuovo, una volta di troppo, capitato in una scuola, nella quale é morto un ragazzino, senza aver fatto particolari attività fisiche; un arresto cardiaco improvviso lo ha portato via da tutto davanti allo sconcerto di molti. Aveva solo 15 anni Davide e si trovava nel posto più sicuro, la sua scuola quando, Verso le 12.30 trovandosi fuori dall’aula, probabilmente al termine di una lezione, si è accasciato a terra. Da quel momento in poi la sua vita non poteva più dipendere da lui, immobile; era chiaro quindi che qualcuno o qualcosa doveva poter cambiare le cose.
Le fonti dicono che Davide è stato soccorso immediatamente e, una volta trasportatolo in ospedale (3 km dalla scuola), si è tentato di rianimarlo per 2 ore.
Il 118 svolge nel nostro paese un lavoro fantastico, ma il più delle volte, il limite imposto dalle distanze da percorrere ne ritarda l’intervento. Nel caso di un arresto cardiaco improvviso contano due cose: il tempo, poco, (solo 4 minuti), ed i mezzi. Questi sono i particolari che rendono fondamentale il dotarsi di Defibrillatore Semiautomatico.
Se ogni scuola, centro sportivo o altra struttura, avesse avuto il DAE, forse, Davide e molti altri come lui si sarebbero salvati perché presi per tempo, e con i giusti mezzi.


Noi di Non giocarti il cuore ci aspettiamo in tempi brevi una parola definitiva in merito alla diffusione capillare di defibrillatori in quelli che sono i punti “cruciali” e cosiddetti “ad alto rischio”, e la consapevolezza insindacabile della vitale necessità di diffondere la cultura del BLS-D ad ampi strati della popolazione, partendo proprio dai più giovani. Non si tratta tanto di rispettare un... decreto legge, per altro lacunoso in molti suoi commi e di difficile applicazione se focalizzato fondamentalmente su una obbligatoria dotazione di un dispositivo, il DAE, che monco di una formazione continua, finirà per diventare una sorta di totem anti-iella in molte delle strutture obbligate per legge ad acquisirlo. E’ giusto che un sistema PAD debba far riferimento alla centrale 118 di competenza, non fosse altro per problemi organizzativi, per una distribuzione strategica dei dispositivi, per un periodico allenamento degli operatori, ma nulla vieta a chi nè ha competenze e voglia a spendere qualche ora, affinche almeno il massaggio cardiaco tempestivo, eseguito da laico anche non certificato, possa diventare veramente patrimonio di tutti. Ce lo impongono le statistiche più recenti, ma anche l’etica, che esclude che si possa mercanteggiare a suon di qualche centinaia di euro quando c’è di mezzo la vita umana.




ORA FA LA TUA SCELTA. MA FALLA IN FRETTA.







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