PETIZIONE POPOLARE per Nuovo assesto Istituzionale per uno Stato Efficiente vicino a cittadini e territori.

 

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PETIZIONE POPOLARE

OGGETTO: Nuovo assesto Istituzionale per uno Stato Efficiente vicino a cittadini e territori.

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

AL PRESIDENTE DEL SENATO

AL PRESIDENTE DELLA CAMERA

Noi sottoscritti cittadine e cittadini italiani

PREMESSO

- Che l’Unione Europea ha inviato una raccomandazione all’Italia (Marzo 2017) inserendola nel rapporto di monitoraggio sulla situazione italiana stilato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, nel quale chiede all’Italia di ‘rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle province, ristabilendone le competenze e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità‘;

SI DICHIARANO

- Preoccupati, per il perdurare della crisi finanziaria ed economica del Paese;

- Persuasi, che l’attuale assetto istituzionale non è stato in grado di garantire pari opportunità e condizioni a tutte le latitudini, anzi, il regionalismo, per come è stato inteso sino ad oggi, è stato l’emblema di un paese che non ha mai smesso di correre a velocità alternate e diverse, in un contesto generale frammentato, disunito e disomogeneo;

- Consapevoli, che sia necessaria una Riforma che sappia puntare sulle differenze e le eterogeneità di tutto il nostro territorio, vere opportunità di sviluppo;

- Coscienti, che sia arrivato il momento di riportare i territori al centro delle scelte politiche, disegnando uno stato più efficiente e con meno burocrazia, tornando all’ascolto dei bisogni e dei desideri dei cittadini, per valorizzare le tante unicità che ci distinguono dal resto del mondo ed investire su quelle potenzialità da troppo tempo inespresse;

- Sicuri, che l’attuale sistema di elezione indiretta dei Consiglieri Provinciali, dei Presidenti delle Province e degli organi delle Città Metropolitane, ad opera dei soli sindaci e consiglieri comunali della provincia interessata, sia antidemocratico poiché lesivo del diritto di ogni cittadino di designare con il proprio voto il candidato che più lo rappresenta, per come la Carta Europea dell’autonomia locale firmata a Strasburgo il 15.10.1985 ha fissato ( art.3 , par.2);

- Certi, che l’unica opportunità per rilanciare il Paese, soprattutto il sud, sia il decentramento, attraverso il rafforzamento, delle province, quali unici presidi (intermedi) in grado di garantire il contatto diretto con le comunità ed il superamento delle attuali regioni, con la creazione di macroregioni, aree demograficamente e geomorfologicamente omogenee, con i soli compiti di programmazione e controllo;

- Convinti del rispetto dell’esito del referendum di revisione costituzionale del 4.12.2016 che ha disapprovato la decostituzionalizzazione della provincia e, dunque, quest’ultima continua ad essere ente Costitutivo della Repubblica a pieno titolo a pari delle città metropolitane ( art. 114 Cost.);  

CHIEDIAMO:  

1. La reintroduzione delle Province quali enti intermedi di primo livello, i cui organi di rappresentanza vengono eletti a suffragio universale;

2. La riduzione delle Province italiane a 92 per come delimitate nel 1954;

3. La ridefinizione delle competenze delle province, riassegnando tutte le funzioni precedenti alla legge 7 aprile 2014, n. 56 (riforma Delrio);

4. L’abolizione delle Regioni con la conseguente istituzione di cinque Macroregioni con soli compiti di programmazione e coordinamento.  


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