Più sicurezza e meno degrado.

I CONTRIBUENTI SOTTOSCRITTORI DELLA PETIZIONE, CHIEDONO: SICUREZZA: Interventi efficaci e risolutivi anche attraverso un presidio fisso 24h di polizia in zona stazione, autostazione e presidi mobili dove necessario come in area ex-caserme Cavarzerani e Friuli ; IL NUMERO MASSIMO di richiedenti asilo, profughi o clandestini accolti a Udine deve essere conforme all’intesa tra Anci e Viminale sottoscritta nel 2016:” 2.5 OGNI 1000 ABITANTI”,QUINDI PER UDINE NON PIU’ DI 250 persone a prescindere dal nuovo bando di 22 milioni stanziati per accogliere ulteriori ospiti; SVALUTAZIONE IMMOBILI: Sgravi fiscali per i proprietari di immobili collocati nelle aree colpite da episodi di violenza, spaccio e degrado più volte segnalati dai quotidiani; OCCUPAZIONE: Impegnare gli immigrati ospiti di caserme o alloggi privati in lavori socialmente utili e insegnare loro a tenere puliti i luoghi nei quali vengono accolti. Inoltre istituire corsi di italiano, di conoscenza e rispetto della nostra cultura; BIVACCHI :Divieto assoluto di bivacchi in qualsiasi zona della città in attuazione del regolamento comunale; ORARI DI USCITA E RIENTRO DALLE STRUTTURE OSPITANTI :Fissare orari precisi visto che ci sono testimonianze di residenti che hanno notato scavalcamenti delle mura della Cavarzerani; BUSINESS IMMIGRAZIONE: Intervenire presso le sedi istituzionali competenti per proporre norme nazionali che prevedano l’obbligatorietà della rendicontazione da parte di associazioni e altri enti che si occupano di accoglienza; CONTROLLO SANITARIO E PROFILASSI:Da effettuare all’interno delle strutture di accoglienza; NUMERO STRANIERI REGOLARI E IRREGOLARI: Aggiornamento costante sul numero di persone ospitate negli alloggi privati e nelle caserme; CENTRI CULTURALI/ MOSCHEE : Fare costanti ispezioni e richiedere che i sermoni siano recitati o tradotti in lingua italiana; TELECAMERE :Loro installazione nelle aree a rischio criminalità; ALLOGGI ATER: Vietare e prevenire l’occupazione come già accaduto in via Campoformido; MEDIATORI CULTURALI: Devono essere per il 50% anche italiani e comunque con requisiti adeguati; UFFICI: Collocare anche uffici comunali nei negozi sfitti; SPACCIO E PROSTITUZIONE: Costanti controlli nelle aree notoriamente frequentate;