Richiesta di Abrogazione della legge scuola 107 ( la cosiddetta buona scuola )

Appello per l’abrogazione della legge 107/2015 (la cosiddetta Buona scuola).

- Contro la chiamata nominativa dei docenti da parte dei dirigenti scolastici
- Contro il potere dei dirigenti di scegliere il 10% del personale docente come suoi collaboratori
- Contro il potere di stabilire l’organizzazione degli uffici e di compensare chi collabora con i fondi pubblici
- Contro il potere di premiare i docenti giudicati meritevoli dai dirigenti scolastici
(senza alcun controllo e senza alcuna trasparenza)
- Contro l’obbligatorietà dell’alternanza scuola lavoro
- Contro il nuovo sistema di reclutamento che prevede tre anni di tirocinio al servizio di un dirigente


La cosiddetta Legge della Buona scuola (tra l’altro scritta malissimo dal punto di vista giuridico) ha riassunto le tendenze peggiori della politica scolastica (e non solo scolastica) degli ultimi anni.

A) Ha previsto l’aumento del potere dei dirigenti scolastici, che nulla ha a che fare con il miglioramento della qualità della scuola, prevedendo
- la chiamata nominativa dei docenti da parte dei dirigenti scolastici per incarichi triennali anche non rinnovabili, che ha tolto la titolarità di scuola creando un vincolo di dipendenza dei docenti dal dirigente;
- il potere dei dirigenti di scegliere in piena indipendenza e senza rendere conto a nessuno il 10% del personale docente come suoi collaboratori;
- il potere di stabilire l’organizzazione degli uffici (ossia chi deve lavorare e chi no): grazie anche a quanto stabilito dal Decreto 150/2009 (Decreto Brunetta) i dirigenti possono organizzare la scuola a propria immagine e somiglianza, compensando i favoriti con i fondi pubblici ed escludendo i docenti “contrastivi” e anzi usando contro questi ultimi il potere di comminare sanzioni;
- il potere di premiare i docenti meritevoli secondo l’applicazione discrezionale dei dirigenti criteri stabiliti di criteri indicati dalle norme e dai comitati di valutazione, con il risultato che nella stragrande maggioranza dei casi tutta l’operazione rimane assolutamente non trasparente, perché i dirigenti scolastici non comunicano a chi e quanto elargiscono ai loro favoriti.

B) La Buona Scuola ha messo in ginocchio tutte le scuole superiori introducendo l’obbligatorietà della alternanza scuola lavoro: invece che favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ha obbligato le scuole, già con poche risorse finanziarie, e un organico amministrativo ridottissimo, ad assumersi un altro compito pesantissimo: trovare occasioni di inserimento fittizio nel lavoro, contattare ditte private, associazioni ed enti pubblici a assumersi il carico di introdurre al lavoro giovani che non devono o non possono assumere nemmeno in futuro. Il tutto a spese della normale attività didattica, già ridotta dai decreti Gelmini del 2010.

C) La Buona scuola ha introdotto un nuovo sistema di reclutamento che prevede, dopo il superamento del concorso pubblico, tre anni di tirocinio (inizialmente retribuito 400 euro mensili) al servizio di un dirigente scolastico che alla fine del triennio di sfruttamento potrebbe anche considerare inidoneo all’insegnamento il docente neo-assunto. Una forma di dipendenza feudale che nulla ha a che vedere con la funzione educativa di un docente di scuola pubblica la cui attività dovrebbe essere improntata alla libertà di insegnamento tutelata dall’articolo 33 della Costituzione.

Per questi e altri motivi crediamo che qualsiasi miglioramento nella scuola italiana debba passare per l’abrogazione della Buona Scuola e delle sue norme peggiori.