Salviamo l'Aeroporto

È arrivato il momento,per noi dipendenti,di rompere il silenzio e far sentire la nostra voce. Per i più conterà poco,forse niente,ma durante questi anni,nonostante le difficoltà ci siamo sempre impegnati,consci dei nostri doveri,nel rispetto e amore per il nostro lavoro. Non vogliamo né riusciamo a pensare che il luogo che garantisce il sostentamento non solo delle nostre famiglie,ma dell'intero indotto possa chiudere. Ci uniamo,ringraziando e appoggiando sentitamente  il loro comunicato,alle Associazioni di Categoria.
Con la presente siamo a richiedere una vostra firma per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo la situazione dell'Aeroporto Internazionale F. Fellini di Rimini.

Di seguito trovate l'appello congiunto delle associazioni di categoria:

SALVIAMO L’AEROPORTO

DAL BARATRO

Appello delle Associazioni di categoria

C’è un ambito giudiziario dove le indagini devono fare il loro corso e dove le parti in atto porteranno ciascuna le proprie ragioni.

E c’è un ambito più vasto, che riguarda tutti e dove non c’è più tempo.

Le parole stanno a zero. Rimini - il suo tessuto socio-economico - si trova oggi davanti a uno snodo drammatico: l’ipotesi realistica di fallimento del proprio aeroporto. Non è questione che riguardi pochi diretti interessati. Nel caso nefasto di cessazione dell’attività da parte dello scalo aeroportuale, l’economia riminese subirebbe un colpo terribile, difficile da gestire. Non può essere solo un esercizio verbale, stanco e uguale a tanti altri, riaffermare con voce determinata l’importanza degli 800 milioni di euro annui di indotto (il 10% del pil provinciale), il sostegno ad arrivi e presenze turistiche altrimenti in stagnazione, il benessere di centinaia di piccole e medie imprese e migliaia di famiglie che lì vi lavorano, garantiti dall’aeroporto ‘Federico Fellini’. Questi sono numeri e fatti dietro ai quali ci sono persone, occupazione, welfare, dignità di vita. Privata da questa infrastruttura strategica, Rimini e l’intera sua comunità si troverebbero mutilate irrimediabilmente di una delle possibilità più importanti di ripresa e sviluppo.

C’è chi ha detto che, fatte le debite proporzioni, lo scalo di Miramare ha per la nostra economia la medesima importanza che l’ILVA ha per Taranto e la siderurgia italiana. E’ vero. Ed è per questo che chi, in questa fase, ha potere decisionale è auspicabile sia ispirato da prudenza e moderazione. Se un Governo e uno Stato intero stanno facendo ogni cosa in loro potere nel tentativo di garantire la sopravvivenza di una grande industria del Sud, lo stesso atteggiamento e lo stesso approccio dovrebbe orientare l’opera di coloro i quali hanno un qualsiasi ruolo nella vicenda.

Tanto più che, nonostante i gravissimi problemi che hanno agitato e stanno agitando Aeradria, ad investire sul futuro della società e dell’aeroporto sono gli stessi creditori, in un circuito di ‘mutuo soccorso’ per l’interesse del bene comune del territorio riminese e per la loro possibilità di recuperare una parte dei crediti.

Noi crediamo che il percorso giudiziario e legale intrapreso da Aeradria sia orientato verso l’unico scopo di garantire quella continuità aziendale che - se interrotta traumaticamente - condurrebbe non tanto e non solo lo scalo ma parte della nostra economia verso un sicuro baratro. Con le conseguenze imprenditoriali e occupazionali facilmente immaginabili. Solo tutelando la continuità d’impresa sarà possibile riconsegnare l’aeroporto a una prospettiva di sviluppo, fatta di nuovi ingressi e nuovi capitali nella società.

Il nostro appello a chi tra pochi giorni dovrà decidere su Aeradria va dunque nella direzione di interpretare e seguire lo spirito delle leggi e delle norme, con la volontà costruttiva di voler approfondire la ragioni per cui la società sta compiendo ogni passo possibile per emendare gli errori e rilanciare su se stessa a favore di un territorio, dei suoi cittadini, delle sue imprese, del suo futuro.

A.I.A.
C.N.A.
Confartigianato
Confcommercio
Confcooperative
Confesercenti
Confindustria
Lega Coop


Comitato Salviamo l'Aeroporto    Contatta l'autore della petizione