NON CHIUDERE L'OSPEDALE DI AGROPOLI

Diffondiamo tutto il proprio sdegno e dissenso al direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, firmatario del provvedimento di riconversione dell’ospedale civile di Agropoli, mortificando, di fatto, un’intera comunità, privando un bacino d’utenza enorme, che si quintuplica d’estate, di una struttura sanitaria indispensabile per il territorio.

Tutti i sindaci del Cilento presenti per dire “no” alla chiusura ed al ridimensionamento del nosocomio di Agropoli. In prima linea il primo cittadino Franco Alfieri, affiancato dai colleghi Italo Voza di Capaccio Paestum, Girolamo Auricchio di Roccadaspide, Francesco Palumbo di Giungano, Rosario Carione di Trentinara, Costabile Spinelli di Castellabate, Giovanni Cantalupo di Prignano, Angelo Serra di Laureana, Raffaello Gargano di Torchiara, Francesco Carpinelli di Cicerale, Anna Acquaviva di Serramezzana, Vincenzo Paolillo di Perdifumo, Giuseppe Castellano di Lustra e gli assessori di Ogliastro Cilento, Nese e Mastroelia, unitamente a rappresentanti sindacali, delegazioni di medici, associazioni varie e molti istituti scolastici del comprensorio, armati di cartelli e striscioni dai toni durissimi, tra cui "Squillante go home", "Giù le mani dall'ospedale di Agropoli", "Il diritto alla salute non si tocca". Fischi e cori all’indirizzo di Squillante e della Regione Campania. Numerose ambulanze, in fila indiana, hanno acceso sirene e lampeggianti in segno di protesta. ll comitato civico presieduto da Giovanni Basile e coordinato da Roberto Apicella, Antonino Cantalupo, Angelo Zaccaria, Pierluigi Caroccia, Antonella Franco, Giuseppe Ferraro, Amato Domenico, Pino Scotti, Annamaria Calì ed altri cittadini, che ha organizzato e coordinato la manifestazione pro-ospedale, ha espresso un ringraziamento a quanti vi hanno partecipato: quello di sabato, come promesso, è stato un corteo pacifico. “In caso la struttura dovesse chiudere, tutti i cittadini riconsegneranno le tessere elettorali”, hanno urlato a gran voce i promotori del movimento, invitando anche i  politici a fare lo stesso e a consegnare le fasce in prefettura. Presenti inoltre alla manifestazione, Michele Ragosta e la deputata del Pd Sabrina Capozzolo.

"È una questione di dignità e rispetto – ha tuonato Alfieri-sindaco di Agropoli – ancora non capiamo su quali basi sia stata presa una decisione scellerata che sicuramente non sanerà la sanità campana, afflitta da ben altri sprechi; confidiamo nei ricorsi presentati nelle sedei competenti”. “L’ospedale di Agropoli non è solo degli agropolesi, ma di tutti i Cilentani – aggiunge il sindaco di Capaccio, Italo Voza – siamo in prima linea in questa battaglia, perché non ci può essere crescita e sviluppo sociale se si chiudono le strutture invece di realizzarle; sono molto arrabbiato, chi si renderà colpevole della chiusura dell'ospedale si macchierà negli anni di un attentato alla nostra salute”.